“…Dotato di gesto elegante e preciso, Martinolli ha dato prova di possedere la giusta sensibilità e un acceso temperamento che gli consentono di cogliere gli aspetti più significativi delle tre partiture, la cui esecuzione, grazie anche alla compatta risposta dell’orchestra, è stata caratterizzata da buona tenuta formale ed armoniosa essenzialità all’interno della lettura musicalmente ineccepibile proposta dal direttore triestino. Al termine scroscianti gli applausi per l’orchestra e il suo direttore”
Patrizia Ferialdi – Il Piccolo
“…Adriano Martinolli D’Arcy ha diretto l’Orchestra del Verdi con impeccabile e colta misura…”
Maria Girardi – Il giornale della musica
“…Affidata alla guida di Adriano Martinolli D’Arcy, accurato e partecipe sul podio di un’orchestra ridotta ma pungente, si dimostra precisa per il ritmo drammaturgico, i suoi suoni non solo li ascolti ma li vedi.”
Claudio Gherbitz – Il Piccolo
“…la direzione musicale di Adriano Martinolli D’Arcy, musicista e artista di rara ricchezza culturale oltre che tecnica…”
M.M.T. – Il Gazzettino – 25 novembre 2003
“…Sul podio, Adriano Martinolli D’Arcy assicura ai cantanti un fermo ed estroso sostegno orchestrale.”
Dejan Bozovic – Il Gazzettino – 28 novembre 2003
“…dal podio, Adriano Martinolli D’Arcy, alla testa di un’orchestra a ranghi ridotti, garantisce compattezza e ritmo. Alla prima successo vivissimo.”
Rino Alessi – L’Opera – gennaio 2004
“Il triestino Adriano Martinolli D’Arcy (classe ‘61, studi a Trieste, Milano Vienna e Berlino, direttore stabile del “Chromas Ensemble”) firma una pregievole registrazione (magnifica la presa del suono) di quattro Poemi lisztiani (Festklänge, Tasso, Prometheus, Les Préludes): la Philharmonia Orchestra di Londra suona con trasporto e agile virtuosismo, spinta dal direttore a mettere in risalto la retorica psicologica delle figure tematiche e a saldare il tessuto episodico dei brani. Voto: ottimo.”
Sergio Cimarosti – Il Piccolo
“…Martinolli D’Arcy, forte anche di una sensibilità culturale metamusicale (vicina a quel libero pensiero così ben illustrato nell’Etica di Spinoza che Klemperer usava come … manuale per la direzione) riesce nel compito non facile di emulsionare l’anima di Liszt attraverso uno strumento grandioso e complesso qual è la Philharmonia Orchestra. L’avvenirismo compositivo lisztiano trova così celebrazione nelle percepibili raffinatezze timbriche, nei vigorosi ma mai eccessivi contrasti dinamici, nell’inquietudine e luminosità espressiva ad un tempo che segna profondamente un universo poetico ancora sorprendente e da scoprire in tanti suoi lati quale quello dei poemi sinfonici.”
Marco Maria Tosolini – Il Gazzettino – 17 febbraio 2004
“…Diremmo che proprio nei «Preludi» la Philharmonia Orchestra è riuscita a dare il massimo di sé sotto la guida di Adriano Martinolli D’Arcy. Un disco affascinante, caratterizzato da una «facilità d’ascolto» tutta speciale e da un livello di registrazione notevole.”
Luigi Fertonani – Bresciaoggi
“…sul podio Adriano Martinolli D’arcy, triestino di nascita e formazione, londinese d’adozione, la cui direzione – precisa, a tratti vibrante e imperiosa – tende a privilegiare l’analisi della struttura formale sulle emozioni del racconto. In programma, quattro Poemi Sinfonici fra i quali spicca il famosissimo Les Préludes, la cui popolarità origina dalla semplicità dei suoi temi, trattati con potenza espressiva davvero trascinante…”
Giancarlo Cerisola – Classic Voice
“…Martinolli D’Arcy aderisce con intensità a quello che Liszt definiva il «riscatto poetico» dell’ispirazione, vale a dire agli stimoli della suggestione extramusicale, letteraria, figurativa o puramente ideale che sia. Nelle sue interpretazioni è però evidente anche una vigile attenzione al problema della forma, così importante nei Poemi Sinfonici di Liszt. La ricerca dell’effetto descrittivo, il lussureggiante turgore timbrico, lo sbalzo maestoso dei temi non lo sviano dunque da un bisogno di chiarezza e da un senso di lucida definizione delle strutture puramente musicali di queste bellissime partiture. Lo si coglie soprattutto nella logicità che presiede le scelte agogiche delle diverse sezioni interne dei quattro lavori, che si collegano l’una all’altra secondo rapporti perfettamente consequenziali. Un altro aspetto convincente di questo Liszt di Martinolli deve essere individuato nel taglio espressivo molto immediato e diretto che esclude certi rigonfiamenti effettistici spesso tendenti a travisare il linguaggio sinfonico di Liszt con atmosfere sonore mahleriane o straussiane… Un compact raccomandabile senza riserve.”
Giuseppe Rossi – CDClassics
“…D’Arcys Ansatz ist so falsch nicht, wenn er versucht, Deskription mit dem großen Bogen zu überspannen. Das ist allemal angebrachter, als die symphonischen Dichtungen in Einzelepisoden aufzuspalten und so die Aufgabe der inneren Einheit der Werke zu riskieren. Sich an der stringent aufrechterhaltenen Klangpracht der Kompositionen zu erfreuen und dies dem Hörer vermitteln zu können, ist ja auch nicht zu verachten…”
Erik Daumann – www.Klassik.com – 30 aprile 2004
__“Adriano Martinolli D'Arcy fornisce un'interpretazione limpida che evita di indulgere in quelle sonorità impudicamente lussureggianti a cui Liszt invita, preferendo permetterci di passare al microscopio ogni dettaglio. Si tratta di una visione coerente che, dopo la sorpresa dei primi ascolti lascia completamente soddisfatti. […] Martinolli D'Arcy fa in modo che l'orchestra si abbandoni, ricavandone un episodio di una dolcezza e di una nitidezza estreme, fornendo una visione razionale che mette diversamente in luce la poesia di ua musica che in altre esecuzioni gronda di una sensualità un po' fine a sé stessa. […] La freschezza dell'interpretazione, la capacità di “abbassare i toni” di quel fraseggio ripetitivo e magniloquente, che Liszt ha disseminato a piene mani un po' dappertutto nella sua musica per orchestra, cercando invece la via dell'espressività e della cantabilità, può essere accolta come una interessante novità, una diversa prospettiva da cui osservare il mondo musicale di Franz Liszt.” __
Maurizio Germani, Music on TNT
“Qua interpretatie houdt ook dirigent Adriano Martinolli D'Arcy deze liederen jeugdig en fris. […] Soliste en orkest interpreteren Mahler en Wagners muziek op een zeldzame verstaanbare en doorzichtige manier, en de werken op de cd (net genoeg Wagner, aangevuld met de lichtere, opgewektere liederen uit Mahlers oeuvre) vullen elkaar goed aan.”
Bart Cypers , Kwadratuur BELGIE